Il massacro di Costantinopoli del 1821 venne orchestrato dalle autorità dell'Impero ottomano contro la comunità di rito greco di Costantinopoli in risposta all'avvio della guerra d'indipendenza greca (1821-1832). Non appena la capitale ottomana venne raggiunta da notizie dell'insurrezione Cristiano ortodossa, presero avvio rastrellamenti di persone, esecuzioni sommarie[2], distruzioni di chiese e saccheggi[3][4]. Gli eventi culminarono con l'impiccagione del patriarca ecumenico Gregorio V di Costantinopoli e la decapitazione del gran dragomanno Konstantinos Mourouzis.
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